giovedì 16 maggio 2013

SALERNO - COMMISSARIAMENTO AZIENDA OSPEDALIERA, IL TAR BLOCCA LE PROCEDURE DELLA REGIONE






SALERNO  - Il Tar ha accolto il ricorso che il rettore Raimondo Pasquino aveva presentato per chiedere che fosse lo stesso tribunale amministrativo regionale a nominare un commissario per l'azienda ospedaliera universitaria. Sarà il prefetto di Salerno a vigilare sull’esecuzione del decreto pronunciato stamani dal Tar di Salerno sul ricorso presentato dall’Università di Salerno contro la procedura di commissariamento dell’ospedale Ruggi avviata dalla Regione Campania.



Il prefetto dovrà monitorare la situazione per due giorni, il tempo che il Tar ha concesso al governatore Caldoro e al rettore Pasquino per trovare un’intesa sulla nomina del nuovo direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria di Salerno. Decorso il termine, sarà lo stesso prefetto o il funzionario delegato ad assumere la carica di commissario ad acta per agire in luogo delle amministrazioni inadempienti.

Nelle more, la Regione voleva istituire una commissione per rivedere l’albo dei direttori e nominare il nuovo manager del Ruggi tra due mesi, magari dopo l’elezione del nuovo rettore dell’Università di Salerno. Ed invece il ricorso di Pasquino, seguito dall’avvocato Lorenzo Lentini, ha sovvertito il disegno. Perché il Tar ha accolto la tesi secondo la quale Elvira Lenzi è da considerarsi decaduta e non in servizio, la mancanza di una guida pregiudica il funzionamento dell’azienda ospedaliera universitaria, ma soprattutto la legge regionale che cambia la disciplina di nomina dei direttori non è ancora entrata in vigore.

«Ritengo del tutto sbagliata la nomina di un commissario per il Ruggi, specialmente in un periodo così delicato per l'azienda. Non si capisce per quale motivo non si possa arrivare ad un assetto definitivo per un'azienda ospedaliera, diventata anche struttura universitaria, che ha bisogno di avere certezze per la programmazione delle proprie attività e dei propri investimenti». A dirlo il sindaco Vincenzo De Luca su Radio Alfa. «Mi pare evidente che il problema sia interno alla Regione e sia di natura politica. - dice De Luca - E mi sembra anche sconcertante che si nomini il commissario di una struttura ospedaliera universitaria, senza tener conto delle valutazioni del Rettore dell'Università».

Sul tema interviene pure Tino Iannuzzi, deputato del Partito Democratico: «La nomina deve avvenire subito ed ad horas, senza ulteriori gravi ed ingiustificati ritardi e rinvii, ponendo così fine alle manovre dilatorie ed ostruzionistiche che la Regione ha posto in essere, attraverso provvedimenti irragionevoli ed illegittimi, diretti assurdamente a prorogare l'incarico dell'attuale Direttore. Il nuovo decreto cautelare reso oggi dal Tar Salerno giustamente investito dal Rettore a fronte della sconcertante inerzia della Regione- chiarisce inequivocabilmente la normativa da applicare ed obbliga il Presidente della Regione a decidere immediatamente e senza altri indugi la nomina naturalmente d'intesa con il Rettore, già prevedendo la funzione sostitutiva del Prefetto di Salerno. È ora che la Regione ponga fine a questa bruttissima e vergognosa vicenda, per scongiurare nuovi e pesantissimi danni alla Facoltà di Medicina, all'ospedale ed alla comunità salernitana. Si nomini il Direttore Generale, che deve lavorare in stretta e positiva sinergia con il Rettore, per attivare le Scuole di Specializzazione e per risolvere le tante ed urgentissime questioni, che affliggono l'Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno in termini di carenza sia di personale medico ed infermieristico, sia di risorse organizzative e strumentali».

Non si sottrae a un commento il segretario generale della Cisl Fp di Salerno Pietro Antonacchio: «Bisogna partire dalla nostra azienda universitaria per un’opera di rivoluzione culturale, unica strada percorribile per affrontare in maniera diversa problematiche vecchie e trovare nuove soluzioni a dinamiche complesse e di difficile approccio importante che una volta avviato il confronto si deve cercare di concluderlo con soluzioni accettabili e condivise. Non è una vertenza che si concluderà presto, poiché viene da lontano e difficilmente un territorio massacrato da mala politica e mala gestione nel breve periodo potrà trovare nuove modalità e procedure per venire fuori dalla confusione e dal degrado in cui è sprofondato, anche in considerazione che coloro che lo hanno determinato sono chiamati, ora, a trovare soluzioni. Pur tuttavia un cambio di registro è tanto obbligatorio quanto necessario, altrimenti non si va da nessuna parte e questo, per fortuna, è ormai una consapevolezza di tutti».

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