SALERNO - Il Tar ha
accolto il ricorso che il rettore Raimondo Pasquino aveva presentato per
chiedere che fosse lo stesso tribunale amministrativo regionale a nominare un
commissario per l'azienda ospedaliera universitaria. Sarà il prefetto di
Salerno a vigilare sull’esecuzione del decreto pronunciato stamani dal Tar di
Salerno sul ricorso presentato dall’Università di Salerno contro la procedura
di commissariamento dell’ospedale Ruggi avviata dalla Regione Campania.
Il prefetto dovrà monitorare la situazione per due giorni,
il tempo che il Tar ha concesso al governatore Caldoro e al rettore Pasquino
per trovare un’intesa sulla nomina del nuovo direttore generale dell’azienda
ospedaliera universitaria di Salerno. Decorso il termine, sarà lo stesso
prefetto o il funzionario delegato ad assumere la carica di commissario ad acta
per agire in luogo delle amministrazioni inadempienti.
Nelle more, la Regione voleva istituire una commissione per
rivedere l’albo dei direttori e nominare il nuovo manager del Ruggi tra due
mesi, magari dopo l’elezione del nuovo rettore dell’Università di Salerno. Ed
invece il ricorso di Pasquino, seguito dall’avvocato Lorenzo Lentini, ha
sovvertito il disegno. Perché il Tar ha accolto la tesi secondo la quale Elvira
Lenzi è da considerarsi decaduta e non in servizio, la mancanza di una guida
pregiudica il funzionamento dell’azienda ospedaliera universitaria, ma
soprattutto la legge regionale che cambia la disciplina di nomina dei direttori
non è ancora entrata in vigore.
«Ritengo del tutto sbagliata la nomina di un commissario per
il Ruggi, specialmente in un periodo così delicato per l'azienda. Non si
capisce per quale motivo non si possa arrivare ad un assetto definitivo per
un'azienda ospedaliera, diventata anche struttura universitaria, che ha bisogno
di avere certezze per la programmazione delle proprie attività e dei propri
investimenti». A dirlo il sindaco Vincenzo De Luca su Radio Alfa. «Mi pare
evidente che il problema sia interno alla Regione e sia di natura politica. -
dice De Luca - E mi sembra anche sconcertante che si nomini il commissario di
una struttura ospedaliera universitaria, senza tener conto delle valutazioni
del Rettore dell'Università».
Sul tema interviene pure Tino Iannuzzi, deputato del Partito
Democratico: «La nomina deve avvenire subito ed ad horas, senza ulteriori gravi
ed ingiustificati ritardi e rinvii, ponendo così fine alle manovre dilatorie ed
ostruzionistiche che la Regione ha posto in essere, attraverso provvedimenti
irragionevoli ed illegittimi, diretti assurdamente a prorogare l'incarico
dell'attuale Direttore. Il nuovo decreto cautelare reso oggi dal Tar Salerno
giustamente investito dal Rettore a fronte della sconcertante inerzia della
Regione- chiarisce inequivocabilmente la normativa da applicare ed obbliga il
Presidente della Regione a decidere immediatamente e senza altri indugi la
nomina naturalmente d'intesa con il Rettore, già prevedendo la funzione
sostitutiva del Prefetto di Salerno. È ora che la Regione ponga fine a questa
bruttissima e vergognosa vicenda, per scongiurare nuovi e pesantissimi danni
alla Facoltà di Medicina, all'ospedale ed alla comunità salernitana. Si nomini
il Direttore Generale, che deve lavorare in stretta e positiva sinergia con il
Rettore, per attivare le Scuole di Specializzazione e per risolvere le tante ed
urgentissime questioni, che affliggono l'Azienda Ospedaliera Universitaria di
Salerno in termini di carenza sia di personale medico ed infermieristico, sia
di risorse organizzative e strumentali».
Non si sottrae a un commento il segretario generale della
Cisl Fp di Salerno Pietro Antonacchio: «Bisogna partire dalla nostra azienda
universitaria per un’opera di rivoluzione culturale, unica strada percorribile
per affrontare in maniera diversa problematiche vecchie e trovare nuove
soluzioni a dinamiche complesse e di difficile approccio importante che una
volta avviato il confronto si deve cercare di concluderlo con soluzioni
accettabili e condivise. Non è una vertenza che si concluderà presto, poiché
viene da lontano e difficilmente un territorio massacrato da mala politica e
mala gestione nel breve periodo potrà trovare nuove modalità e procedure per
venire fuori dalla confusione e dal degrado in cui è sprofondato, anche in
considerazione che coloro che lo hanno determinato sono chiamati, ora, a
trovare soluzioni. Pur tuttavia un cambio di registro è tanto obbligatorio
quanto necessario, altrimenti non si va da nessuna parte e questo, per fortuna,
è ormai una consapevolezza di tutti».
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