SALERNO - Dal 30 aprile 2013 l’Inps ha sospeso su tutto il
territorio nazionale le visite di controllo fiscali d’ufficio per i lavoratori
in malattia. Tale decisione, presa dalla sera alla mattina a mezzo di una
scarna comunicazione interna dell’ente previdenziale, sancisce la sospensione
per le visite disposte d’ufficio dall’istituto e viene giustificata con la
necessità di un taglio di 500 ml di euro al bilancio 2013, sulla base della
legge di stabilità. Un risparmio solo ipotizzato, non verificato nella
sostanza. L’Inps, adottando tale sospensione, da un lato azzera praticamente
l’intero sistema di controllo delle malattie e, dall’altro, sancisce
sostanzialmente il licenziamento di circa 1200 medici in servizio da più di 10
anni (in più casi addirittura da 25 anni) su tutto il territorio nazionale. A
Salerno i medici interessati da questo taglio sono circa 50.
«Il loro servizio da sempre rappresenta un punto di forza
nella lotta all’assenteismo per malattia. Il rischio concreto è che la
sospensione dei controlli determini, già nel breve-medio periodo, un aumento
progressivo delle assenze per malattia e, di conseguenza, un costante
incremento del costi per le casse pubbliche, ben superiore al taglio
ipotizzato», dichiara Antonio Capezzuto, segretario generale Nidil Cgil
Salerno.
Secondo alcuni dati, ogni aumento dell’assenteismo tra lo
0,1 e lo 0,2 % produrrà un costo di 100
milioni di euro in più, per non parlare dell’aumento dell’esborso economico
relativo all’azzeramento delle sanzioni per assenza non giustificata durante il
controllo medico. D’altronde, non si può evitare di rimarcare che i 50 medici
fiscali Inps della Provincia di Salerno, garantendo il servizio in continuità
da oltre venti anni, rivestono un ruolo decisivo e determinante per il controllo del giusto utilizzo della
malattia sul territorio.
La Nidil Cgil di Salerno, pertanto, ha indetto per lunedì 20
maggio dalle ore 10 un presidio dei medici fiscali Inps della provincia di
Salerno, sotto la sede dell’Ente Previdenziale sito in corso Garibaldi a
Salerno. «I medici salernitani, in contemporanea con il presidio indetto dalla
Nidil Cgil Nazionale presso la sede dell’Inps Nazionale a Roma, chiederanno con
forza il ripristino del servizio e l’apertura di un tavolo nazionale per
discutere del loro futuro, per giungere a una condizione lavorativa “stabile”
dopo oltre 20 anni di collaborazione con l’Ente», conclude Capezzuto.
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