SALERNO - Oggi pomeriggio, alle 18, al Castello di Arechi di
Salerno si inaugura Talisman, la personale di Pietro Loffredo, ideata e
organizzata dall’associazione Amici dei Musei e realizzata con il patrocinio
della Provincia di Salerno.
Amuleti e talismani, infallibili e indispensabili: credenze
che vengono da lontano e con cui, sin dalla notte dei tempi, gli uomini
ricorrono contro i rischi del vivere e le incognite della realtà. Pietro
Loffredo, nella sua ricerca artistica, si interroga da sempre sul rapporto
dell’uomo con il mondo, le sue incertezze,
ansie, insicurezze e su come ragione e superstizione si mescolano nella
sua condizione di indeterminazione. Ecco allora i portafortuna, quei simboli
familiari, a cui ci aggrappiamo con la logica del non è vero, ma ci credo per
combattere il rischio di vivere. L’artista napoletano interpreta il disagio e
gioca allora a intessere le icone della buona sorte in una scenografia che
abbraccia tutti i popoli e tutte le culture, mescolandole, contaminandole e
trovando idealmente un punto di congiunzione.
Così, nella mostra pensata da Erminia Pellecchia, per
l’antica roccaforte affacciata sul golfo di Salerno, Loffredo mette a confronto, in una antropologia del
dialogo, il corno mediterraneo con il corvo nord-europeo, quei Talisman a cui
si fa ricorso massiccio, sia pur clandestino, ancora oggi nella civiltà
dell’hi-tech. Il corno, rosso, sinuoso, vitale e solare, simbolo apotropaico
per eccellenza; il corvo, ambasciatore del grande vuoto che risiede oltre il
tempo e lo spazio, custode dei grandi misteri e trasmettitore di energie: le
installazioni e i grandi arazzi, dalle cavità oscure del maniero salernitano
accompagneranno il visitatore, in un percorso magico, fino agli spalti abitati
dai cupi guardiani delle coscienze, malinconiche figure nere alate che
rappresentano tutte le ingiustizie del mondo che ci circonda e che la fortuna,
da sola, non potrà mai cambiare.
Ma forse, proprio seguendo la via tracciata dai Talisman si
potrà provare a costruire la strada del cambiamento. «Talismani come sonde da
affondare nelle zone più oscure della realtà per cercare di controllare
l’incontrollabile – spiega l’assessore provinciale alla Cultura Matteo Bottone
– Ma anche richiamo alla responsabilità e all’impegno civile di ciascuno di noi
contro l’iniquità di un mondo che ha perso di vista i valori per inseguire
irresponsabilmente il consumismo e l’apparire e che, ora, con la crisi
economica, non sa più in quale direzione dirigersi».
Il catalogo della mostra, pubblicato dalla casa editrice
d’arte Paparo di Napoli, sarà presentato, a chiusura dell’esposizione, il 25
giugno alle 19 con un evento spettacolare a cura delle Zampogne di Daltrocanto,
dell’Enoteca provinciale e dell’Arechi servizi.
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