AGROPOLI - Numerosi sono i commenti politici lanciati in
sostegno della battaglia contro la chiusura dell’Ospedale Civile di Agropoli.
Tra i tanti quello autorevole di Vincenzo De Luca, sindaco di salerno e
viceministro alle Infrastrutture: «È sconcertante che, alla vigilia della
stagione estiva, si siano avviate le procedure di smobilitazione e chiusura
dell'ospedale di Agropoli. - ha detto De Luca - Si lascia così il Cilento senza
un efficace presidio ospedaliero, in un periodo nel quale il territorio è
frequentato da centinaia di migliaia di persone. È necessario rivedere la
decisione di chiudere l'ospedale di Agropoli nella più generale
riprogrammazione dei servizi sanitari pubblici e privati nel territorio. Nel
frattempo è urgentissimo sospendere la chiusura del nosocomio con una moratoria
che sia valida almeno fino al mese di settembre - ha concluso il viceministro -
in modo da garantire i livelli essenziali di assistenza e di sicurezza ai
cittadini e ai tantissimi turisti che soggiornano in Cilento nel corso della
stagione estiva».
«I cittadini di Agropoli non sono figli di nessuno e se la
Regione pensa di poter gestire la vicenda dell'Ospedale Civile senza alzare gli
occhi dalle carte, ha preso senza dubbio un grande abbaglio». È quanto dichiara
l’onorevole Sabrina Capozzolo. «Qui si parla della vita di persone, non di
numeri e non è accettabile il comportamento del presidente della Regione
Campania che pur di non ammettere di aver commesso qualche sbaglio nella
gestione di questo problema, sta mandando a fondo tutta la nave. Non voglio
dire – continua la Capozzolo - che l’Ospedale di Agropoli non abbia dei
problemi e che la struttura debba rimanere così com’è, chiedo solo che prima di
mettere in atto dei cambiamenti così rilevanti per la comunità territoriale ci
si accerti di poter garantire gli stessi servizi da un’altra parte. Insieme
all’onorevole Tino Iannuzzi, ho preso l’iniziativa di chiedere al ministro della
Salute Beatrice Lorenzin di attivarsi per fare chiarezza ma soprattutto per
verificare se, con i provvedimenti in atto, alla popolazione di Agropoli e dei
19 Comuni limitrofi che fanno parte dell’utenza dell’ospedale, siano garantiti
i livelli essenziali di assistenza».
Il consigliere regionale Gianfranco Valiante, in merito alla
contestata chiusura dell’Ospedale di Agropoli, chiede l’immediato insediamento
di un tavolo istituzionale regionale. Con una lettera, inviata al Commissario
ad acta alla sanità Caldoro, al vice Morlacco, al direttore Generale dell’Asl
Salerno Antonio Squillante e al sindaco del Comune di Agropoli Franco Alfieri,
Valiante chiede che rappresentanti istituzionali e sindaci del territorio
verifichino l’opportunità di procedere ad un rinvio del provvedimento, magari a
stagione turistica conclusa. Intanto, il consigliere regionale del Pd ha
presentato una interrogazione presidente della Giunta Regionale, Stefano
Caldoro, in qualità di Commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di
Rientro del Settore Sanitario per conoscere quali siano le motivazioni che
hanno determinato l’adozione del provvedimento di chiusura dell’Ospedale di
Agropoli e quali atti si intendano adottare per assicurare alle comunità
interessate il diritto all’assistenza sanitaria che, con la deprecata chiusura,
è da intendersi irrimediabilmente compromesso.
«È davvero assurdo – afferma Donato Pica- che un
provvedimento di una tale gravità venga assunto appena prima dell’avvio della
stagione estiva quando la popolazione dell’intero comprensorio aumenterà
sensibilmente sfiorando le 500 mila presenze. La decisione di riconvertire il
nosocomio agropolese in Psaut rappresenta un atto contrario a tutta la
programmazione regionale vigente e cioè al decreto 49/2010, che prevedeva la
trasformazione dello stesso in un centro ambulatoriale ad indirizzo oncologico
ed in una struttura residenziale per cure palliative (Hospice), e al decreto 73
/2011 che lo inglobava nell’istituendo Ospedale Unico della Piana del Sele. Occorre
- continua Pica - tenere conto dei tempi di percorrenza verso gli altri presidi
ospedalieri, atteso che la strada Cilentana versa in pessime condizioni ed è
continuamente interessata da fenomeni di dissesto idrogeologico. Ancora una
volta la Provincia di Salerno e il territorio Cilentano vengono danneggiati
dalle scelte del governo regionale. Non comprendo - conclude Pica - il silenzio
dei consiglieri regionali del centro-destra che dovrebbero schierarsi al fianco
della città di Acropoli e invitare il proprio presidente e il manager a rivedere
la chiusura del presidio di Agropoli» .
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