SALERNO - I carabinieri del Ros, unitamente ai militari del
comando provinciale di Napoli e Salerno, hanno eseguito un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere nei confronti di 18 persone ritenute responsabili
di cessione di sostanze stupefacenti, del tipo cocaina ed hascisc, e di armi e
munizioni, sia da guerra che comuni da sparo.
L’operazione, per la quale sono impegnati 120 carabinieri collaborati
da unità cinofile, ha interessato le province di Napoli e Salerno ed in
particolare l’area vesuviana. La misura cautelare è stata emessa dal gip del
tribunale di Napoli su richiesta della direzione distrettuale antimafia
partenopea.
La banda era specializzata negli assalti di furgoni
portavalori il gruppo criminale sgominato dai Carabinieri del Ros e dei comandi
provinciali di Salerno e Napoli. Secondo gli investigatori, i membri della rete
criminale avevano avuto in passato contatti col latitante Francesco Matrone,
arrestato ad Acerno il 17 agosto del 2012.
Il giro di armi era gestito da Ferdinando Cirillo, residente
a Pompei, commerciante all'ingresso di legname ed ex carrozziere; dalle
indagini condotte dai carabinieri è emerso che Cirillo costringeva pizzaioli e
ristoratori dell'area di Pompei ad acquistare legna presso la sua attività,
imponendo anche tassi usurai a piccoli imprenditori della zona.
Per lo spaccio di droga la rete criminale si riforniva di
quantitativi variabili di stupefacenti da Giovanni Antonio Vangone, elemento
apicale del clan vesuviano Gallo-Limelli-Vangone; la droga veniva commercializzata
attraverso una rete di acquirenti da Cirillo che era diventato il punto di
riferimento per l'acquisto di armi da fuoco comuni e da guerra, in particolare
fucili d'assalto, utilizzate per le rapine a furgoni portavalori dagli
esponenti di un gruppo di rapinatori che agiva nel salernitano e nella zona
vesuviana.
Negli assalti criminali è stato utilizzato un kalashnikov
come in occasione della rapina avvenuta nel settembre 2011 a un furgone
portavalori sotto la galleria del seminario a Salerno con bottino di 700 mila
euro.
Gli arrestati sono: Francesco Alfano di Pompei classe 1972;
Giovan Battista Ametrano di Boscotrecase classe 1968; Vincenzo Arcamone di San
Marzano sul Sarno classe 1962; Sabatino Auricchio di San Marzano sul Sarno
classe 1962; Giuseppe Charo di Napoli classe 1986; Ferdinando Cirillo di Pompei
classe 1960; Francesco Coppola di Poggiomarino classe 1966; Giuseppe
Guastafierro di Boscoreale classe 1964; Pasquale Izzo di Scafati classe 1965;
Maria Milone di Scafati classe 1970, già detenuta per altra causa; Raffaele
Nappo di San Giuseppe Vesuviano classe 1969; Antonio Pagnano di Poggiomarino
classe 1965; Marco Parlato di Sant’Egidio del Monte Albino classe 1980; Nicola
Percuoco di Scafati classe 1956; Vincenzo Staffetta di Scafati classe 1964, già
detenuto per altra causa; Giovanni Antonio Vangone di Boscotrecase classe 1952.
Tutti gli arrestati sono stati associati alla casa circondariale di Poggioreale
a Napoli, tranne Milone e Staffetta già in carcere nella casa circondariale di
Fuorni a Salerno.
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