VALLO DELLA LUCANIA - Altra fumata nera nell’elezione del
presidente della Comunità del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e
degli Alburni. Al termine di un’infuocata assemblea, che si è riunita presso il
Centro Studi della Biodiversità in località Montisani a Vallo della Lucania,
durata oltre quattro ore, la maggioranza dei presenti ha deciso per un
ulteriore rinvio questa volta però a data da destinarsi. Trentasei infatti sono
stati coloro che hanno votato a favore della proposta di rinvio avanzata dal
sindaco di Bellosguardo Giuseppe Parente, mentre in ventiquattro si sono
schierati contro e quindici si sono astenuti.
Non c’è stata una divisione partitica, bensì si è votato in
maniera trasversale anche se i candidati in campo hanno ripercorso un’unica area
politica che è quella del centrosinistra. L’assemblea comunque si preannunciava
già infuocata poiché lo scorso 28 maggio non si era riusciti a trovare la
convergenza su un nome unico, così prima di partire già c’erano due candidature
quella del reggente Antonio Radano, sindaco di Stella Cilento, e quella di Stefano
Pisani, sindaco di Pollica. Siccome nel corso della prima parte della riunione
non si è riusciti a raggiungere una maggioranza coesa su nessuno dei due nomi,
allora sono entrate in campo pure le candidature del primo cittadino di
Piaggine Guglielmo Vairo e della vicesindaco di Roscigno Antonietta Salvia.
Antonio Radano, attuale numero uno dopo la tragica morte di
Angelo Vassallo, ha detto: «Respingo le accuse che in questi giorni mi sono
state lanciate contro perché non sono assolutamente attaccato alla poltrona, ma
anzi sono aperto pure ad altri discorsi». Pisani invece nel suo intervento ha
rimarcato come: «È arrivata l’ora di una svolta». Il primo cittadino di
Piaggine ha giustificato la sua discesa in campo: «È una spinta dal basso che
proviene dall’Alto Calore che è scarsamente rappresentato a livello
sovracomunale». Infine Antonietta salvia ha puntato la sua candidatura su due
parole chiave: «Le donne sono assenti dai posti di vertice nel Cilento e c’è
maggiore bisogno di sviluppare le zone interne».
Dal centrodestra si sono levate le accuse dell’ex assessore
provinciale Marcello Feola: «La responsabilità politica di quello che sta
succedendo è solamente di una parte politica ben definita», mentre il primo
cittadino di Vallo della Lucania Antonio Aloia ha concluso: «Bisognava trovare
in sala un candidato e non attraverso le classiche riunioni partitiche. Solo
attraverso la trasversalità è possibile uscire dalla marginalità in cui è confinato
il Cilento».
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