domenica 16 giugno 2013

VALLO DELLA LUCANIA - COMUNITA' DEL PARCO, DOPO L'ULTERIORE RINVIO DELLE ELEZIONI ESPLODONO LE POLEMICHE



VALLO DELLA LUCANIA - Dopo l’ennesimo rinvio dell’elezione del presidente della Comunità del Parco è un fiorire di polemiche tra i sindaci del Cilento e Vallo di Diano. In particolare l’attacco più forte è quello che viene sferrato dal primo cittadino di Vallo della Lucania Antonio Aloia: «Bisogna dire che è il Partito Democratico a farci trovare in questa situazione di imbarazzo perché così come la scorsa volta non sono riusciti a trovare una sintesi. Noi chiedevamo un nome condiviso per guidare un Ente importante per lo sviluppo del territorio, ma evidentemente il rinvio sine die è contrario a questa nostra aspettativa». Dello stesso avviso i primi cittadini del Vallo di Diano che hanno fatto sapere che sono pronti a chiedere l’intervento del ministro dell’Ambiente e a disertare le prossime riunioni.

«Un momento di riflessione – spiega Andrea Salati sindaco di Gioi – può essere una buona opportunità per trovare un nome che sia condiviso da tutti al di là del partito poiché negli scorsi mesi abbiamo avuto prova che quando i primi cittadini si muovono insieme, in maniera trasversale, i problemi vengono risolti».

Giuseppe Cilento sindaco di San Mauro Cilento scrive: «La comunità dei sindaci del Parco del Cilento si deve costruire innanzitutto un suo progetto concreto e ed autonomo, che oggi non esiste. Per fare ciò si deve sviluppare una riflessione comune molto seria. Purtroppo i partiti si riuniscono solo per dare incarichi a qualche fedelissimo, ma non per far crescere la consapevolezza e la cultura dei propri iscritti. Mi piacerebbe che si creasse una comunità più forte e più coesa».

Di tutt’altro avviso il sindaco di Castelnuovo Cilento Eros Lamaida che sul sociale network a poche ore dal rinvio posta questa sua riflessione: «La proposta del rinvio, a cui ho votato contro, è venuta dal mio partito, il Pd. Ma se avessi votato, il mio voto sarebbe andato al vice-presidente uscente Radano perché ha retto egregiamente, in solitudine e tra mille difficoltà, la presidenza in questi anni, dopo la morte di Angelo Vassallo; perché ha lavorato con umiltà, serietà, in silenzio, sempre attento alle esigenze dei sindaci del Parco e sempre presente quando c'era da lottare per il nostro territorio».

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