SALERNO | «Uffici municipali in stato di coma irreversibile.
Confusione al Comune che ingenera una fuga dalle decisioni. Comandare non è
detto che significhi decidere». A scriverlo in una lettera inviata al sindaco
De Luca i rappresentanti sindacali unitari del Comune di Salerno denunciando
nel contempo una serie di malfunzionamenti e problemi della macchina
amministrativa.
«Si è sempre detto e saputo - scrive il coordinatore Angelo
De Angelis - che dove sono troppi a comandare, nasce la confusione. Una
confusione che al Comune di Salerno diventa ancora più marcata ed evidente
perché, è vero che a comandare sono in tanti e lo fanno anche male, ma quello
che è un pio e irrealizzabile desiderio è la mancanza del governo della
decisione. Proprio così, perché comandare non è detto che significhi decidere. Gli
uffici municipali sono in uno stato di coma amministrativo che rischia di
divenire irreversibile, in conseguenza di comportamenti di una classe dirigente
(non tutta, per fortuna) che vive, con frustrante sofferenza un governo
verticistico e autarchia decisionale della macchina municipale, nella quale non
vi sono qualità e idee per esprimere opinioni e punti di vista».
De Angelis poi aggiunge: «La crisi economica, la necessità
di rispettare il patto di stabilità, la ristrettezza delle risorse e
l’obiettivo di migliorare le entrate economiche, imporrebbero una non più
rinviabile attenzione al funzionamento degli uffici e al reale riconoscimento
delle attività e dei livelli professionali che le esprimono. Invece permane uno
stato di buio profondo nel quale tutte le vacche sono nere. Non un bagliore o
un segnale di vera prospettiva per soluzioni obiettive e permeate di realismo.
Si passa indifferentemente da condizioni di vero e proprio delirio
d’onnipotenza, secondo il quale tutto è possibile e si può fare, soprattutto se
sono altri a doverlo fare, a crisi d’identità e di somatizzazione di stati
depressivi mutuati dalla crisi che attraversa il Paese, come se, le autonomie
locali e il loro corpo strutturante, amministratori e dipendenti, fossero corpi
estranei a esso e quindi non possono che subire le conseguenze di un Paese che
vive la crisi. In sostanza una inaccettabile rassegnazione perché si
tratterebbe di mal comune e quindi, qualcun altro prima o poi risolverà».
«Naturalmente noi la pensiamo diversamente – Sottolinea De
Angelis - e riteniamo che quando le risorse sono copiose e di grande qualità,
tutti siamo bravi ad amministrare, diversamente, quando bisogna ottimizzare le
poche risorse e le difficoltà indotte dai disagi economici, allora si afferma
evidentemente il valore dei soggetti in campo, a tutti i livelli espressi per
ruolo e funzione. Burocratica e amministrativa. I proclami e le prosaiche
supponenze amministrative, associate al qualunquismo e all’indecisionismo
burocratico, rischiano di far soccombere, definitivamente, l’intera macchina
comunale e mettere ancor più in discussione i servizi ai cittadini che, come al
solito, sono i primi a pagare le inefficienze della macchina amministrativa,
insieme ai dipendenti comunali».
«La nostra organizzazione – conclude la lettera De Angelis -
è pronta a confrontarsi sui temi relativi all’organizzazione delle attività
municipali e a rintracciare percorsi di governo delle decisioni che
sovrintendono alla gestione della macchina municipale. Occorre ottimizzare le
risorse e scongiurare ricadute sui servizi, sui cittadini e sulla città,
consapevoli come siamo che non sono i proclami da un lato, e l’attendismo,
dall’altro, a scongiurare pericolose e dannose ricadute. Attendiamo una
convocazione del sindaco per confrontarci su questi temi».
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