SALERNO | Un presidio sotto il palazzo della Prefettura, in
piazza Amendola alle 10, a Salerno per denunciare lo smantellamento del
trasporto pubblico locale. È quello che è stato proclamato dall’Unione
Sindacale di Base che in un comunicato spiega: «Sarà una giornata nella quale
coincideranno due grandi scioperi dei lavoratori dei trasporti di Usb: lo
sciopero nazionale del Trasporto Pubblico Locale e quello di tutto il personale
di Alitalia/Cai. A Salerno Usb ha proclamato lo sciopero nelle società Sita e
Cstp».
«Queste azioni di lotta – si precisa - nascono da vertenze
che provengono da strade e che interpretano situazioni diverse tra di loro, ma
che hanno il denominatore comune di una crisi profonda che investe ormai tutti
i trasporti di questo paese e che tocca oramai orizzontalmente le categorie di
tutti i settori, i vettori, le aziende e gli appalti. I trasporti del nostro
paese sono stati mortificati dal fallimento delle pompose strategie industriali
propinate da strapagati amministratori delegati, tutti usciti con le tasche piene
e le macerie dietro di loro; sono appesantiti da una mole enorme di debiti
generati dalla gestione scellerata e clientelare subendo in pieno gli effetti
dei tagli al bilancio statale, dei trasferimenti agli enti locali, dei servizi
pubblici ai cittadini e a tutto il sistema di tutele sociali verso i cittadini;
fanno i conti con le macerie lasciate dalla folle rincorsa verso le miracolose
privatizzazioni che ha prodotto tanti amministratori e consiglieri, ma nessun
beneficio né per i lavoratori né per i cittadini; sono orfani da ormai 20 anni
di una politica del governo che salvaguardasse uno dei settori strategici di
una nazione moderna».
«Questa situazione si traduce ormai in una complessiva
desertificazione industriale – scrive il sindacato autonomo nella nota - di un
settore strategico e nel ridimensionamento di tutte le aziende con gli effetti
nefasti che tutti sperimentiamo sulla nostra pelle. Questo genera una
drammatica perdita di occupazione in tutti i settori e aziende, prodotta sia
attraverso espulsioni dirette sia attraverso il meccanismo del cambio degli
appalti e delle esternalizzazioni, il massiccio ricorso agli ammortizzatori
sociali ormai agli sgoccioli in un settore che fino a poco tempo fa non li
conosceva neanche, in una precarietà
endemica, della politica dei contratti di lavoro sempre peggiori e in una
giungla di appalti senza controllo e legalità».
Da qui Usb vuole partire per lanciare una proposta sulla
mobilità del paese che ponga alla sua base «le nostre parole d’ordine su
occupazione, salari, diritti, contro la politica degli appalti, contro la
depredazione delle low cost, contro la precarietà, per la democrazia ai
lavoratori e non alle burocrazie sindacali. Una proposta all’interno della
quale si affrontino le questioni della concorrenzialità, dell’intermodalità tra
i vettori, dell’impatto ambientale, della sicurezza, del diritto di sciopero,
della rappresentanza e anche dei costi che la collettività sopporta a fronte di
una sempre maggiore privazione del proprio diritto alla mobilità. Prima di
tutto, dobbiamo essere tutti convinti che se vogliamo davvero interrompere
questa spirale perversa che sta inghiottendo il futuro di tutti, difficilmente
potremo riuscirci se non partiremo dal mettere innanzitutto in relazione tra di
loro le lotte e i bisogni dei vari settori, superando quegli steccati spesso
costruiti proprio per renderci deboli e controllabili, e dallo scardinare un
sistema sindacale fino a oggi vivo grazie solo alla asfissiante politica
clientelare».
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